Circolo del Suolo: a tutto bosco Il Circolo del Scuolo è uno spazio poliedrico di dialogo e di esplorazione, dedicato agli attori del cambiamento eco-sociale che si trovano nelle Alpi, ma che agiscono con una coscienza planetaria. In Val Gardena il Circolo del Suolo si è rivolto al mondo e alle sue relazioni di interdipendenza prendondo come punto di partenza il bosco. Trascorrendo il sabato mattina nel bosco intorno a Ortisei insieme a adulti e bambini, a esperti, artisti e educatori, abbiamo dialogato su come l’impegno verso il bosco e la natura possano direzioneare la nostra comprensione del mondo. Kim Kaborda, designer e sociologa che fa parte del Feminist Hiking Collective, ci ha invitat* a camminare con attenzione, ovvero prestando attenzione al benessere de* nostr* compagn* escursionist*, ma anche aprendoci alla vitalità della flora e della fauna che ci circondano. Mediante un testo dell’antropologa canadese Natasha Myers ci ha portat* in un viaggio meditativo invitandoci a metterci nel corpo di una pianta. Filippo Favilli, ricercatore presso l’Istituto per lo Sviluppo Regionale di Eurac Research, ci ha presentato l’importanza ecologica del lupo e ha risposto alle numerose domande sulla convivenza tra lupi e umani. Doris Ghetta ci ha presentato le opere artistiche di Gregor Prugger e Antje Majewski su Pilat. Entrambi gli artisti lavorano a stretto contatto con la foresta: Prugger come scultore del legno, che ha allestito il suo studio ai margini della foresta, e Majewski, che include la foresta stessa nelle sue opere. Sulla via del rientro Herwig Prinoth, ricercatore del Museo di Storia Naturale di Bolzano, ci han fatto conoscere gli strati geologici delle montagne della Val Gardena e messo l’odierno colasso del clima nell’arco della storia della terra. Circa 242 milioni di anni fa ci fu un cambiamento climatico radicale a cui sopravvissero solo il 3% delle specie: ci vollero 4 milioni di anni perché la vita sulla terra si sviluppasse nuovamente. Ringraziamo la Biennale Gherdëina per l’invito e il sostegno. Grazie anche a Fanni Fazekas e Timon Weber per la documentazione fotografica della giornata. PrintFriendly